Quali sono i migliori font per dislessici?

Non è facile, in questa sede, scrivere di un argomento come la dislessia che coinvolge ambiti e competenze di altra natura.

Per quello che di nostra pertinenza ci limiteremo a trattarne un aspetto collegato alla parte operativa, ovvero quali possono essere gli strumenti per affrontare questo disturbo nella vita quotidiana quando azioni che ai più vengono naturali, come la lettura, per alcuni non sono così immediate.

È noto infatti che il soggetto dislessico “non apprende” alla stessa velocità degli altri, non per incapacità cognitiva ma a causa di un’alterata percezione di lettere e parole. Ai suoi occhi appaiono confuse o senza senso.

Da tempo se ne parla e sono state adottate strategie a supporto di famiglia e scuola per imparare a riconoscere  preventivamente il disturbo e a contenerlo.

Preferire font “senza grazie”

Ed è proprio dalle pagine che potrebbe arrivare un aiuto per facilitare la comprensione dei testi, preferendo l’utilizzo di un font che induca una lettura facilitata.

Secondo l’Associazione Italiana Dislessia non c’è univocità di pareri da parte degli esperti circa l’utilizzo di un carattere o di un altro.

In un certo senso si va per tentativi, tenendo sempre presente la soggettività del bambino/ragazzo nell’approccio didattico.

Sicuramente non sarà di aiuto un font con troppe “grazie” (Serif), rischioso e con l’insidia costante dell’inciampo e rallentamento nella decodifica dello scritto già complicata dall’effetto “lettere ruotate” o effetto “affollamento” tipici della dislessia. Esempi di questa categoria il Garamond, il Bodoni ecc.

Allora, secondo l’orientamento più diffuso meglio un font “senza grazie” (o Sans serif) come il classico Arial, il Verdana o il Calibri, più scorrevoli e puliti. Si ritiene, infatti, che all’atto pratico rimangano i più facilitanti e meno “caotici” per un dislessico.

Font sperimentali per dislessici

Accanto a queste categorie più generali sono stati sviluppati font per dislessici in cui l’attenzione si è focalizzata sulla resa grafica delle lettere, intervenendo sullo spessore dei tratti, aumentando la distanza tra di esse o modificando l’assetto di quelle che risultano essere più problematiche: p q b d.

Nello specifico si parla di OpenDyslexic, Dyslexie, Easyreading e Bianconero di recente introduzione. Si tratta di caratteri studiati e creati appositamente per aiutare i soggetti dislessici, accessibili facilmente essendo tutti free download e rilasciati spesso con licenza open source.

# OpenDyslexic

Ideato per agevolare la lettura, i caratteri sono stati progettati in modo da rendersi più visibili grazie ad una base volutamente “rafforzata” per contrastare il c.d. “effetto affollamento”.

i migliori font per dislessici

# Dyslexie

È stato creato da un grafico olandese come progetto della sua tesi di laurea, ma rispecchiando la sua stessa vita da dislessico. Il risultato è stato un font unico nel suo genere e indifferente alle regole tipografiche, ridisegnato quanto a forma e dimensione delle lettere. L’applicazione pratica, poi, ne ha dimostrato la validità semplificando in modo apprezzabile l’attività del leggere e comprendere testi.

# Easyreading e Biancoenero®

Parlano italiano questi due font, progettati il primo a Torino dal grafico Federico Alfonsetti con una ben chiara mission: la leggibilità per tutti. Ne è nato un carattere essenziale, nel design, in cui sono state utilizzate persino “grazie” appositamente dedicate che, diversamente dall’opinione più diffusa, in tal caso prevengono lo scambio tra lettere facilmente confondibili. Il pacchetto comprende 6 stili oltre ad un elevato numero di lettere, simboli, numeri, punteggiatura ecc.

L’Associazione Italiana Dislessia l’ha riconosciuto come un valido strumento a supporto di quanti convivono con questo disturbo dell’apprendimento.

migliori font per dislessici

Anche Biancoenero® è frutto di uno studio specifico che ha visto dialogare il graphic designer Umberto Mischi con una psicologa cognitiva, un esperto dei DSA e un docente universitario in tipografia. Il font in questione, definito ad “Alta Leggibilità” per le sue intrinseche caratteristiche  in grado di favorire l’accesso ad un contenuto testuale, è stato creato bypassando tutti gli “ostacoli” tipografici posti normalmente a regola dell’impostazione di un impaginato; quindi gli scritti presentano testo non giustificato, spaziatura dei paragrafi ed è contemplato l’utilizzo  di una carta specifica color “crema” che evita il riflesso e di spessore tale da impedire la trasparenza del foglio. Tutti accorgimenti che, di fatto, dimostrano di poter semplificare la quotidianità di quanti devono gestire “un’insicurezza cognitiva”.

Una cosa dunque è certa, occorre prendere dimestichezza con queste nuove forme di “espressione”, il che significa per un grafico, profilo che qui interessa, tenersi aggiornato sulla materia per intercettare bisogni e richieste specifici come quelli descritti, sempre più in aumento.