Etichette di birra: le 5 più cool di sempre

Creare etichette per bottiglie di birra richiede competenze tecniche, di design ma anche una profonda conoscenza delle leggi del marketing.

Si tratta di decidere dimensione, forma, colori, font, materiale e informazioni che emergano e colpiscano in un mercato pieno di prodotti interessanti.

Certamente per una birra ciò che è importante è che abbia un buon gusto, ma non si può negare che le etichette rappresentano lo strumento di maggior impatto visivo, quelle che guidano l’acquirente verso una scelta piuttosto che un’altra.

Essendo oggi il mercato della birra invaso da una miriade di prodotti artigianali, è chiaro la strada per farsi notare passa attraverso la realizzazione di label fantasiose e attraenti.

Le etichette sono diventate una parte fondamentale della strategia di marketing di ogni birrificio.

I 5 birrifici internazionali che hanno creato etichette memorabili

Ve ne citiamo solo 5

  • Birrificio 21st Amendment di San Francisco. La birra in lattina con un’etichetta a 360°. Portatile, facile da riciclare e perfetta da consumare all’aria aperta. Per ogni nuova birra un disegno differente.

  • Birrificio Kiuchi: Il loro motto nel 1996 era “consegnare la cultura giapponese in una bottiglia di birra”. Con una distribuzione in oltre 30 paesi  e una medaglia d’oro vinta all’International Brewing Industry Award l’obiettivo iniziale si può dire raggiunto. L’imballaggio è caratterizzato da un gufo rosso con il nome della fabbrica di birra scritto in oro. Lo stesso gufo rosso appare su ogni interpretazione della serie, rendendo più semplice riconoscere il marchio in mezzo alle altre birre.

  • New England Brewing Company: nel 2007 venne lanciata per la prima volta l’etichetta con i Cloni di Star Wars. Fu un successo immediato e il primo lotto fu esaurito praticamente il giorno stesso in cui uscì e la birra stessa divenne rapidamente una sorta di culto per i fan di Star Wars. Ma nel 2010 il birrificio è stato costretto a cambiare l’etichetta a causa di una violazioni del copyright. Per questo motivo oggi lo Stormtrooper sull’etichetta indossa un travestimento da Groucho Marx con tanto di naso e baffi finti. Il cambio di etichetta ha reso la già rara birra a tema Star Wars,  ancora più ricercata di quanto già non fosse.

  • Birrificio Huyghe: e il suo riconoscibilissimo, iconico elefante rosa. La Delirium, birra chiara con ben 3 diversi lieviti, nel 1998 fu nominata Best Beer in the World. L’espressione Delirium Tremens si riferisce ai frullati che gli alcolisti fanno quando soffrono di astinenza che sono spesso accompagnati da visioni (di elefanti rosa).Questa birra è riuscita a diventare uno dei marchi più noti al mondo e la bottiglia bianca – che contrasta in modo interessante con la birra scura contenuta all’interno – è facilmente riconoscibile su qualsiasi scaffale. 
  • Magic Hat: profondamente connesse con la comunità delle arti nella loro città natale di Burlington nel Vermont, queste confezioni sono dei capolavori d’arte. L’etichetta di ogni birra è colorata e con illustrazioni super dettagliate ispirate ai manifesti dei concerti.

Infine, ma non meno importante, il copy sulla parte interna dei tappi della birra più venduta dalla Magic Hat, la #9. Piccole imperdibili perle di saggezza.