Erik Spiekermann: reinventare la stampa tipografica

É nato a Berlino, ma è il sogno nel cassetto di chissà quanti amanti della tipografia anche in Italia: un modernissimo laboratorio in cui tornare ad accendere tutte le mattine i motori di vecchie macchine tipografiche. Cassetti che si aprono e si chiudono in continuazione alla ricerca del giusto carattere tipografico, l’odore dell’inchiostro, le vecchie matrici. Il disordinato alternarsi di pezzi di legno, piombo, acciaio, che magicamente si ricompongono nelle tracce pulite e ordinate lasciate sulla carta. Non un museo didattico della stampa quindi, ma un luogo che realmente produce, stampa e vende.

Si chiama p98a ed è il laboratorio sperimentale di stampa tipografica fondato da Erik Spiekermann, typedesigner di fama internazionale

P98a oggi è costituito da un gruppo di designer che hanno come obiettivo quello di esplorare come possa essere ridefinita la stampa tipografica nel 21esimo secolo, provando a coniugarla con le possibilità offerte dalle nuove tecnologie.

Un nuovo modo di pensare e vivere la stampa tipografica non riservato solo al mondo degli addetti ai lavori, ma che diventa momento di apertura e condivisione con tutti, anche attraverso i numerosi workshop proposti dal Laboratorio. I workshop iniziano con una breve introduzione storica, uno sguardo ai diversi metodi di stampa e al sistema di misura tipografico. I partecipanti imparano a conoscere i diversi tipi di legno utilizzato, le presse in uso e alcuni dettagli tecnici. Viene poi mostrato il processo di stampa di base, le impostazioni (di stampa) e i sistemi di blocco dei moduli di stampa.

Divisi in gruppi di tre o quattro, i partecipanti imparano a comporre una matrice e ad effettuare diverse tirature. Vengono scelte citazioni o frasi brevi, che saranno poi stampate e conservate dai partecipanti, facendo i conti – ovviamente – con le disponibilità del laboratorio. I vincoli imposti dalle dimensioni limitate o da alcune lettere mancanti, inducono spesso in cambiamenti e adattamenti al testo. Un gioco che mette al centro intuito e lavoro di squadra, capacità di trovare soluzioni sempre nuove ai limiti e alla scarsità, pratica che l’abbondanza offerta dalla tecnologia ci ha fatto trascurare, ma che può portare a risultati sorprendenti.