Studio B612. Creare da zero ciò che non esiste.

Intervista a Studio B612 che ci parlano di come ricercano e creano il bello artificiale, tra fotografia, post produzione, 3D e social network

B612 è uno Studio di CGI (computer-generated imagery), postproduzione e illustrazione specializzato in pubblicità.

Davide Calluori (postproduzione, foto manipolazione e illustrazione) e Daniele Tribi (Artista 3D e fotografo) si sono incontrati nel 2013 e hanno lavorato insieme in un’agenzia pubblicitaria

Nel 2016 hanno dato vita al’l’innovativo Studio B612 e ora il loro campo di azione si estende dal paesaggio ai ritratti, dagli animali agli still life.

La principale skill è il ritocco creativo, che significa utilizzare insieme CGI, illustrazioni e foto reali.

L’obiettivo di Studio B612 è quello di crescere ogni giorno grazie a nuovi collaboratori che apportano diverse abilità artistiche e sperimentano nuove tecnologie per fornire i migliori risultati possibili.

Definite in 3 parole/concetti cos’è per voi la creatività

Possiamo dire che noi ci identifichiamo più verso una creatività visiva che di concetto. Creatività per noi è un percorso che parte da un’idea e attraverso vari mezzi espressivi permette di visualizzarla in approcci sempre differenti.

Il vostro lavoro spazia in vari campi di applicazione, qual è il filo conduttore, se c’è, che unisce i vostri vari progetti?

Non c’è un vero filo conduttore, in quanto spesso siamo legati al committente. La cosa che ci piace fare è cercare di creare da zero ciò che non esiste, la ricerca del bello artificiale.

La fotografia sembra essere il vostro mezzo di elezione a cui poi applicate post produzione e 3D, entrambi mezzi e processi creativi e di trasformazione che avete scelto di utilizzare, perché?

In realtà la fotografia è uno dei canali che utilizziamo ma non necessariamente il principale. A seconda del progetto che sviluppiamo decidiamo quale tecnica utilizzare. L’obiettivo è sempre quello di ottenere il miglior risultato possibile.

Secondo voi che impatto ha il vostro lavoro (anche indiretto o inconscio) nella vita di tutti i giorni e nelle persone, soprattutto quando lavorate su commissione per altri brand?

Viviamo in un periodo dove l’immagine è molto importante, i social hanno elevato molto la qualità dell’immagine e l’hanno resa accessibile a tutti. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare un nostro linguaggio visivo che vogliamo rendere riconoscibile, in modo da poterlo proporre ai nostri clienti, ma anche renderlo fruibile a tutti attraverso i social.

Il concept del calendario che avete ideato per Printered si può riassumere un po’ nel claim “Segui i tuoi sogni e dagli una forma” come avete fatto voi con i numeri rossi nel calendario…da dove siete partiti e qual è stato l’iter creativo?

Siamo partiti dall’idea di creare un calendario atipico incentrato sui giorni che attendiamo di più ogni mese, cioè i giorni festivi. Questo progetto è stato un ottimo esempio di collaborazione tra varie discipline visive, abbiamo cercato di fondere diverse tecniche di lavorazione senza rendere il tutto disarmonico. C’è stato un gran lavoro di concept e pianificazione dell’immagine prima della messa in opera. Diciamo che abbiamo seguito una visione e gli abbiamo dato tante forme.

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